Associazione di Studi Storici Giovanni Giolitti-Associazione Studi Storici Giovanni Giolitti

GIACOMO MATTEOTTI. UN ITALIANO DIVERSO


Matteotti Romanato BompianiIn prossiità del 79° anniversario della liberazione dell'Italia dall'oppressione della Germania nazista e della Repubblica sociale italiana, suo strumento e complice, la ASSGG ricorda la figura di Giacomo Matteotti e di Giovanni Giolitti, strenuo propugnatore della democazia parlamentare.La loro lotta per le libertà venne continuata dai fratelli Antonio e Giovanni Giolitti, arrestati dal regime mussoliniano.

  Il libro di Romanato viene presentato alle h.16 di martedì 23 aprile al Casinò di Sanremo dalla dott.ssa Marzia Taruffi, con la partecipazione dell'Autore



VICOFORTE: CONVEGNO SUL RE VITTORIO EMANUELE III
E L'ESTATE DEL 1943
ALLA PRESENZA DI S.A.R. IL PRINCIPE AIMONE DI SAVOIA


Aimone di Savoia a VicoforteVicoforte (Cuneo). Sabato 7 ottobre 2023, nell'ambito del Convegno di studi su “L'estate di Vittorio Emanuele III: dal 25  luglio al 13 ottobre 1943”, S.A.R. il Principe Aimone di Savoia, accompagnato dal presidente della Consulta dei Senatori del Regno prof. Aldo A. Mola, dai Relatori e da ampio seguito, ha visitato le Tombe di Vittorio Emanuele III e della Regina Elena nella Basilica di Vicoforte, accolto dal Rettore don Francesco Darò. Il Capo di Casa Savoia, dopo un momento di raccoglimento e di preghiera davanti alle Tombe Reali, ha visitato il Santuario, rimanendone colpito dalla bellezza e dal valore storico.

“VITA DI VITTORIO EMANUELE III, IL RE DISCUSSO”
IN LIBRERIA LA NUOVA OPERA DI ALDO A. MOLA
    Vittorio Emanuele III (Napoli, 11 novembre 1869-Alessandria d'Egitto 28 dicembre 1947) regnò dall'assassinio del padre Umberto I (1900) all'abdicazione (1946). Nel primo quindicennio di regno promosse crescita civile ed economico-sociale. Con l'intervento nella Grande Guerra (1915-1918), da lui voluto, i confini politici dell'Italia coincisero con quelli geografici. Dopo sette ministeri in soli tre anni, il 30 ottobre 1922 incaricò Benito Mussolini, che formò un governo di coalizione costituzionale, approvato dal Parlamento. Col sostegno delle Camere il “duce” costruì poi il regime di partito unico che annientò la democrazia parlamentare, represse  le libertà politiche, varò le leggi contro gli ebrei italiani (1938) e approvò il “patto di acciaio” con la Germania di Adolf Hitler. Dopo tre anni di guerra catastrofica (1940-1943), Vittorio Emanuele III revocò Mussolini da capo del governo e ottenne la resa dell'Italia, riconosciuta cobelligerante dalle Nazioni Unite. Salvò la continuità dello Stato e intraprese la ricostruzione promuovendo la lotta di liberazione. Trasferiti i poteri della Corona al figlio Umberto di Piemonte (5 giugno 1944), il 9 maggio 1946 abdicò e si trasferì con la Regina Elena in Egitto nella pienezza dei diritti politici e civili.
   Lo storico cuneese Aldo A. Mola, classe 1943, dal 1980 Medaglia d'Oro per la Cultura (conferitagli dal Presidente Sandro Pertini), non condanna, non assolve né giustifica. Sulla scorta di inediti, in un'opera documentata (ed. Bompiani-Giunti, pp.600), accompagna il lettore alla conoscenza del ruolo politico-istituzionale di un sovrano coltissimo, enigmatico, controverso, tutt'uno col mezzo secolo di ascesa e crisi della Terza Italia.
   Autore di decine di opere, tra le quali la nota Storia della massoneria italiana (1976 e ss.) nel 2017 Mola concorse con la Principessa Maria Gabriella di Savoia alla traslazione delle Salme di Vittorio Emanuele III e della Regina Elena dall'estero al Santuario di Vicoforte, propiziata dal Presidente Sergio Mattarella.

NOVITÀ EDITORIALE: VITA DI VITTORIO EMANUELE III - IL RE DISCUSSO

Didascalia
Dal 26 aprile 2023 in tutte le librerie il nuovo libro del Prof. Aldo A. Mola (Bompiani)

   Vittorio Emanuele III (1869 -1947) fu re d’Italia dal 1900 al 1946, imperatore d’Etiopia (1936 -1943) e re d’Albania (1939 -1943).
Sovrano enigmatico e controverso, salì al trono all’assassinio del padre Umberto I. Attraversò tutte le convulsioni politiche, ideologiche e militari della prima metà del secolo XX. Benito Mussolini, da lui nominato presidente del Consiglio nel 1922, ottenne il favore del parlamento e costruì il regime di partito unico che represse le libertà, varò le leggi razziali (1938), strinse il Patto d’Acciaio con la Germania di Hitler e portò l’Italia in guerra al suo fianco (1940). Dopo tre anni di sconfitte, Vittorio Emanuele III revocò l’incarico a Mussolini, ottenne la resa alle Nazioni Unite, garantì la continuità dello Stato e avviò la ricostruzione. Nel 1944 trasmise tutti i poteri al figlio Umberto, luogotenente del regno.
Il 9 maggio 1946 abdicò e si trasferì con la Regina Elena in Egitto, dove morì. Sulla base di un’ampia letteratura e inediti tratti da archivi pubblici e privati, Aldo Mola, tra i massimi esperti della materia, non condanna né assolve: documenta in modo attento e preciso, accompagnando il lettore nella conoscenza di quello che fu e rimane un emblema tragico del Novecento.

Aldo Alessandro Mola
VITA DI VITTORIO EMANUELE III 1869 –1947
Il Re discusso. Un protagonista della Storia sempre al centro del dibattito.
BOMPIANI STORIA PAPERBACK
Pagine 592 + 8 TFT
Prezzo di copertina: 22 €
Formato130.0 x 198.0
Isbn 9788830118942


ALDO ALESSANDRO MOLA
(Cuneo, 1943) storico e saggista, dal 1967 ha pubblicato opere sul Partito d’azione, sul Risorgimento, sull’unificazione nazionale e i suoi protagonisti (Mazzini, Garibaldi, i re d’Italia).
Per Bompiani ha pubblicato Storia della monarchia in Italia (2002), le biografie di Silvio Pellico (2004) e di Giosuè Carducci (2006) e Storia della massoneria in Italia (2018). Il suo Giovanni Giolitti (2003) è nei Classici della Storia Mondadori.
Contitolare della Cattedra Théodore Verhaegen dell’Università Libera di Bruxelles, nel 1980 è stato insignito della Medaglia d’oro di benemerito della cultura. Nel 2017 ha concorso alla traslazione a Vicoforte delle salme di Vittorio Emanuele III e della regina Elena.

VITA DI VITTORIO EMANUELE III - IL RE DISCUSSO di Aldo A. Mola

Recensione di Alessandro Mella

Vituperato ed amato, vilipeso e rimpianto, Vittorio Emanuele III resta una delle figure in perpetua discussione. Così storicamente rilevante, e per alcuni così ingombrante, da condizionare perfino il dibattito storiografico, da essere spesso oggetto di infelici e poco attendibili paragoni e parallelismi.

Ascese al trono nel luglio del 1900, improvvisamente, quando l'anarchico Gaetano Bresci assassinò suo padre Umberto I. Non volle repressioni e nemmeno pompose e fastose cerimonie. Lo Stato doveva essere sobrio e misurato e lui era lo Stato con buona pace di chi ne contestò, si vedano i deputati socialisti, l’autorità nei modi più grotteschi.

Avviò, d’intesa con Giovanni Giolitti, una stagione progressista e di riforme e rinnovamento, sociale e politico, dando al paese un periodo di discreto benessere o, se non altro, di concreto miglioramento. Seguirono anni di guerre, quella italo-turca del 1911-1912, quella mondiale del 1915-1918 che visse al fronte a dispetto di chi poi l’accusò di fellonia, quella Italo-Etiopica del 1935-1936, quella di Spagna del 1936-1939, quella mondiale del 1940-1943 e poi la guerra di liberazione nazionale del 1943-1946.

Fu anche al centro di un lungo momento difficile per la storia europea con gli stati liberali, di tradizione ottocentesca, in profonda crisi e con l’ascesa inarrestabile dei totalitarismi. Crisi favorita, in Italia, da una classe politica sempre meno lungimirante e sempre più provinciale ed egoista.

Nel mezzo lui, colpevole di tutto, della cosiddetta “Marcia su Roma”, del primo governo Mussolini sostenuto dalla fiducia incassata alla Camera ed al Senato non certo a maggioranza fascista, delle famigerate e mai abbastanza condannate “leggi razziali”, della guerra e poi dell’armistizio e della scelta di garantire la continuità delle istituzioni accettando anche l’amaro calice dell’essere strumentalizzati e non capiti.

Fiumi carsici di parole, di pagine vacue, sono stati scritti per anni coltivando il mito assoluto ed intoccabile del “Quirinale regio” come del parafulmine a buon pro di tanti altri. Fu verità?

Aldo A. Mola, storico dalla bibliografia di grande importanza, ha messo in ordine fatti, idee, concetti, documenti, testimonianze ed eventi in una biografia che nel panorama italiano mancava da troppo tempo. Un’opera ardua, coraggiosa perché non scevra del rischio di subire gli strali degli indignati di professione, ma di valore elevatissimo.

Il libro non è un mero elenco di eventi e di date ma un viaggio attraverso la vita e le vicissitudini di un uomo che, come gli antenati, ebbe sulle spalle il “brut fardel – brutto fardello” della corona. Una figura senza quei poteri assoluti che alcuni vorrebbero attribuirgli, fedele allo Statuto nel bene e nel male, pronto tuttavia ad intervenire al momento opportuno e possibile.

Il libro di Mola, “Vita di Vittorio Emanuele III 1869-1947 Il Re discusso”, edito per Bompiani, non è opera per i soli addetti ai lavori ma un volume alla portata di qualunque lettore proprio perché esso scorre rapidamente e, senza trascurare i riferimenti doverosi, attraendo il lettore con una narrazione mai stantia, mai noiosa, sempre vivace e vibrante.

Ad aprire il testo una genealogia di Casa Savoia utile ad orientarsi se poco avvezzi al tema ed una preziosa cronologia introduttiva.

A questo punto, e qui c’è anche l’originalità della scelta, la vita del sovrano non viene ripercorsa secondo lo scorrere del tempo ma a comparti, a temi, così da coinvolgere il lettore ed introdurlo, secondo uno schema logico, alla comprensione dei fatti. E la lettura diventa rapidamente coinvolgente, a tratti emotivamente travolgente, trainante il lettore di pagina in pagina.

Fino alle vicende legate al ritorno in Patria del sovrano e della Regina nel dicembre 2017. Fino al riposo supremo nell’antica Basilica sabauda di Vicoforte. Un rientro propiziato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di cui Mola fu protagonista con la Principessa Maria Gabriella di Savoia.

Si dice che si siano tre modi di approcciarsi alla Storia: leggerla, scriverla oppure farla. Si può dire che i fatti dimostrarono come sia il protagonista che l’autore di questo libro abbiano incarnato e vissuto tutte e tre queste possibilità.

La lettura di questo libro non è un diletto riservato a pochi ma può e deve essere per tutti perché la storia della più antica dinastia d’Europa è retaggio di qualunque italiano.

Così le vicende umane, politiche e storiche di Vittorio Emanuele III; il terzo capo di stato dell’Italia unita, il fine numismatico, il colto bibliofilo e tante altre cose ancora che i lettori scopriranno, perché raramente narrate prima, tra le pagine di questo recentissimo libro di Aldo A. Mola.

Aldo Alessandro Mola

VITA DI VITTORIO EMANUELE III 1869 –1947

Il Re discusso. Un protagonista della Storia sempre al centro del dibattito.

BOMPIANI STORIA PAPERBACK

Uscita 26 aprile 2023

Pagine 592 + 8 TFT

Prezzo di copertina: 22 €

Formato130.0 x 198.0

Isbn 9788830118942

Approfondimento su Giolitti
La rivista di filosofia e teoria politica COSMOPOLIS, diretta da Romina Perni, nel numero XVIII ha pubblicato un articolo del Prof Aldo A. Mola dal titolo :"Il pensiero politico di Giovanni Giolitti nei discorsi extraparlamentari".
L'articolo è dispobibile sul sito di COSMOPOLIS.
Radio Radicale: La crisi del 1922
Radio Radicale ha intervistato il prof. Aldo A. Mola su "1922: cronaca di una crisi parlamentare - Luigi Facta, il Re e Antonio Salandra".
Il video dello speciale sul sito di Radio Radicale.
L'Ambasciatrice del Montenegro il 6 novembre visita le Reali Tombe nel Santuario di Vicoforte (CN)
S.E. l'Ambasciatrice dello Stato del Montenegro in Italia, Dott.ssa Milena Sofranac Ljuboljevic, accompagnata dal Ministro Consigliere, Sig.a Jelena Burzan, e dal Primo Segretario nell'Ambasciata, Sig.a Dejana Backovic, alle h. 11.45 di domenica 6 novembre, in forzata assenza del Ministro degli Esteri, Ranko Krivopacik, rende omaggio alle Reali Tombe della Regina Elena e di Vittorio Emanuele III nella Cappella di San Bernardo del Santuario-Basilica di Vicoforte. 
   La Delegazione viene accolta dal Rettore del Santuario e dalla Consulta dei Senatori del Regno, nelle persone del presidente e del segretario, Aldo A. Mola e Gianni Stefano Cuttica, accompagnati da Colleghi e amici.
  Intervengono rappresentanti dell'Associazione Italia-Montenegro guidata dalla Presidente, Sig.a Danijela Djurdjevic.
Ad Alessandro Mella laurea honoris causa
Il presidente della ASSGG, prof. Gianni Rabbia, il Socio d'Onore prof. avv. Tito Lucrezio Rizzo e il direttore prof. Aldo A. Mola sono lieti di annunciare che al Presidente Onorario del nostro Sodalizio cav. Alessandro Mella è stato conferito l’ambito riconoscimento della Laurea Honoris Causa in Scienze Umanitarie da parte della Ruggero II University (Florida - Usa).  
Tutti gli associati e gli amici della ASSGG e i partecipanti ai convegni e alle iniziative promosse dal sodalizio si uniscono al plauso per questa bella notizia.
Ad Aldo Mola il Premio Semeria alla carriera
MOLA_2022__PREMIO_SEMERIA_ALLA_CARRIERA
“Premio bagnato, premio fortunato”. Domenica pomeriggio, presenti il prefetto, il presidente del Tribunale di Imperia, l'assessore alla Cultura del Comune, autorità e un folto pubblico nel Teatro del Casinò Municipale di Sanremo sono stati consegnati i Premi intitolati ad Antonio Semeria, che rilanciò i prestigiosi Martedì Letterari ideati da Luigi Pastonchi. Con votazione segreta la Giuria popolare ha decretato il vincitore del concorso riservato a opere letterarie e saggistiche. Il volume “Geografie al collasso” di Matteo Meschiari è prevalso per un voto su “Il caso Marylin” di Luciano Mecacci e per poco su “Sudamerica ferita” di Maurizio Grandi. I componenti della giuria scientifica (Matteo Moraglia, Marino Magliani, Carlo Sburlati) si sono alternati a Marzia Taruffi, responsabile dei Martedì Letterari e vincitrice del Premio Acqui Edito/inedito con “Il podestà ed Esterina”. Targhe e attestati sono stati conferiti  ai molti autori di opere che attestano la vivacità culturale del Ponente Ligure. 
  Con magistrale professionalità Mauro Mazza, che fa parte dell'Albo d'Onore del Premio con Gennaro Sangiuliano, Giordano Bruno Guerri, Marcello Veneziani e un ventaglio di studiosi di alto pregio, ha dialogato con tutti i vincitori, in specie con Pierfrancesco Pingitore, Maestro della cinematografia e del teatro, insignito del Trofeo Casinò di Sanremo 2022 per l'opera “Confessioni spudorate”, percorsa da una vena autobiografica.  
   Il Premio Città di Sanremo “alla carriera” è stato conferito allo storico Aldo Alessandro Mola, collaboratore di “il Giornale”, che recentemente ha proposto in edicola due sue opere: “Monarchia o repubblica? Quel 2 giugno 1946” e la biografia di Vittorio Emanuele III. Cuneese, classe 1943, dal 1980 Mola è Medaglia d'Oro per la Scuola e la Cultura. Con la Principessa Maria Gabriella di Savoia ha promosso la traslazione delle Salme di Vittorio Emanuele III e della regina Elena dall'estero al Santuario-Basilica di Vicoforte. Da un quarto di secolo è ospite dei Martedì Letterari di Sanremo.
    In dialogo con Mauro Mazza,  Mola ha espresso preoccupazione per il futuro della storiografia in Italia. Anzitutto aumentano le difficoltà di accesso agli archivi pubblici, anche per carenza di personale. Da un ventennio incombono leggi “sulla Memoria” che impongono una visione capovolta del passato. In Spagna imperversa la legge sulla “Memoria democratica”, ideologica e faziosa. In Italia vengono eretti steccati per separare i temi ammessi e raccomandati da quelli sconvenienti e sconsigliati. Mentre imperversano libercoli scientificamente irrilevanti, anche nel centenario del 1922, molti studiosi vengono spinti alla autocensura. Imperversa, infine, la cancellazione del passato, secondo la quale l'Europa deve vergognarsi di aver unificato il pianeta con i suoi navigatori, esploratori, geografi, scienziati, antropologi. D'altronde il Trattato costitutivo dell'Unione Europea ha ignorato le radici greco-latine ed ebraico-cristiane della civiltà europea in nome di un generico umanesimo. Se ne scontano ogni giorno le conseguenze. Proprio mentre se ne celebrava il VII centenario della morte, Dante Alighieri è risultato un autore scomodo. Di questo passo verrà vietata la lettura di classici a cominciare da Iliade, Odissea ed Eneide. Persino la Bibbia sarà vietata per la pretesa licenziosità del Cantico dei Cantici e il pessimismo leopardiano dell'Ecclesiaste. L'unificazione dell'Italia è nata dal magistero storiografico. Tocca appunto agli storici odierni far conoscere anche all'estero i 2.500 anni dai quali essa arriva.  
   Con la consegna dei Premi Antonio Semeria al senatore Roberto Menia, a Franco Fasano, Alessandro Mazzerelli, Claudio Littardi, Andrea Gandolfo e altri, ancora una volta la Città di Sanremo si è confermata capitale della Cultura. 
 Carlo Sburlati   
A Vicoforte un convegno di studi sulla “Crisi politica italiana del 1922”  Sabato 1 ottobre 2022, presso la Casa di Spiritualità Regina Montis Regalis di Vicoforte (CN), si è tenuto il convegno organizzato dall’Associazione di Studi Storici Giovanni Giolitti in sintonia con diverse associazioni e realtà culturali tra le quali l’Associazione di Studi sul Saluzzese, il Gruppo Croce Bianca di Torino, la Consulta dei Senatori del Regno ed altre. Il convegno, inoltre, si è tenuto con l’egida del Comando Militare Esercito Piemonte, del Centro Studi Piemontesi, dell'Istituto per la storia del Risorgimento, com. di Cuneo, del Gruppo Croce Bianca (Torino), dell'Istituto di Studi Politici Giorgio Galli (Milano), dell'UniTre Piemonte, dell'Annuario della Nobiltà Italiana, del Comune di Torre San Giorgio, dell'Associazione Nazionale ex Allievi della Nunziatella e dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (Napoli). Ha curato l’organizzazione del convegno il direttore scientifico dell'ASSGG Aldo A. Mola.
Il tema scelto è stato la “Crisi politica del 1922” al fine di analizzare, nel centenario dei fatti, gli eventi che culminarono con il governo di coalizione, presieduto da Benito Mussolini, dell’ottobre di quell’anno tormentoso.
La mattinata si è cominciata nel Santuario, con l’omaggio reso alle are del Re Soldato, Vittorio Emanuele III, e della Regina Elena, con una corona d'alloro deposta a nome di S.A.R. la Principessa Maria Gabriella di Savoia e della Consulta dei Senatori del Regno, e con un omaggio floreale alle tombe reali che lo storico Giulio Vignoli ha recato per conto di S.A.R. la Principessa Maria Beatrice di Savoia.
Al termine della cerimonia, i relatori ed il pubblico si sono ritrovati nell’Aula Beata Paola dell'attigua Casa Regina Montis Regali dove è cominciato il convegno di studi.
Ha aperto i lavori il cav. Alessandro Mella il quale ha introdotto i temi del giorno, letto i messaggi di saluto pervenuti e successivamente ha comunicato di aver lasciato la titolarità della presidenza ASSGG, per motivi di salute, al prof. Gianni Rabbia il quale successivamente ha raggiunto i convenuti. Tra i saluti pervenuti quello dell’avv. Izzo per l’Associazione Ex Allievi Nunziatella a nome di Giuseppe Catenacci e quello di Andrea Borella direttore dell’Annuario della Nobiltà Italiana. Entrambe realtà che hanno aderito alla giornata di studio. Ai presenti sono giunti anche, tramite il cav. Giovanni Ruzzier, i saluti di S.A.R. la Duchessa di Savoia vedova Silvia di Savoia e di S.A.R. la Duchessa di Genova Isabella di Savoia.
Subito dopo ha preso la parola Raffaella Canovi la quale ha parlato del tema: Gabriele d'Annunzio iniziato? Dopo questa relazione Tito Lucrezio Rizzo, dell’Università “La Sapienza” di Roma, ha tratto il tema: Metamorfosi di un regime. A seguire il prof. Mola ha dato lettura della relazione fatta pervenire dal celebre giornalista e storico Dario Fertilio dal titolo: La “Marcia” nei giornali “d'opinione”. Subito dopo Luca G. Manenti, dell’Università di Trieste, ha trattato un tema molto interessante: La Massoneria italiana nella crisi del 1922. Il gen. Antonio Zerrillo, invece, ha parlato del ruolo dell’esercito con la sua relazione dal titolo: Da Vittorio Veneto alla Marcia su Roma: le Forze  Armate e quelle di Polizia nella crisi politica e sociale del Ventidue. Ha chiuso la prima sessione dei lavori il curatore dell’evento Aldo A. Mola con il suo atteso  intervento dal titolo:  Il Re e il “colpo di Stato” di Luigi Facta.
In seguito ad una breve pausa, il cav. Mella ha aperto la sessione pomeridiana con la lettura, da parte di Aldo A. Mola, della relazione di Gianpaolo Ferraioli, Università Campania “Vanvitelli”, assente per motivi di salute, dal titolo: Dall'età liberale al fascismo: continuità e discontinuità nella politica estera. Sono quindi seguite le relazioni di Massimo Nardini e del col. Carlo Cadorna rispettivamente dedicate a “La crisi italiana vista dalla Francia” ed a “Da Diaz a Diaz (1918-1923): quali piani strategici fra  trattati di pace, smobilitazione e riordino delle FF.AA.?”.     
Dopo la lettura dell’intervento di Aldo G. Ricci dal titolo “Il suicidio delle sinistre”, sono seguite la relazione di Gianpaolo Romanato, Università di Padova, dal titolo “I cattolici italiani tra due crisi” e le proiezioni con cui il filmografo Giorgio Sangiorgi ha analizzato “La Marcia per Roma nella  cinematografia italiana”.
Concluse le relazioni in programma sono seguiti alcuni interventi del pubblico in particolare quelli del gen. Giorgio Blais e la commovente testimonianza con cui il gen. Oreste Bovio ha rievocato alcuni episodi di storia familiare legati al ruolo delle forze armate nel 1922. Con un appassionato saluto Paolo Chiarenza ha sollevato alcuni quesiti cui Aldo Mola ha dato pronta risposta.
Il convegno si è quindi concluso in un clima di entusiasmo e con il ripromettersi nuovi incontri per l’anno venturo. 
 
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